Ieri pomeriggio al quartier generale Formello, Luca Leiva si è presentato al popolo biancoceleste rispondendo alle domande dei giornalisti presenti.

Le prime impressioni?
«Buon pomeriggio a tutti, spero di parlare meglio italiano nei prossimi mesi. Sono onorato di essere qui, sono stato accolto molto bene, sono a Roma da tre settimane ma il gruppo mi ha aiutato moltissimo».

Com’è sostituire Gerrard?
«Gerrard non è rimpiazzabile, io ho provato a fare il mio meglio quando è andato via cercando di riempire i buchi lasciati da lui».

Perchè hai scelto la Lazio?
«Io ho scelto la Lazio perchè offriva molte cose positive per la mia carriera, prima di tutto la squadra: ho sentito molti giocatori che mi hanno parlato bene dell’ambiente, la Lazio poi giocherà in Europa. Dopo tanti anni avevo bisogno di una nuova avventura e questo club è stata la miglior scelta. Farò il mio meglio come al Liverpool».

Sul ruolo:
«Le ultime settimane ho visto che il ruolo di playmaker è diverso. Qui c’è molta tattica, io ho parlato molto con il mister per imparare e capire».

Qual è il giocatore brasiliano a cui ti ispiri?
«Quando ero giovane ero attratto da Ronaldo, poi Silva che aveva grande tattica. Fuori non si è visto molto, ma noi giocatori ci ispiravamo tutti a lui».

Quanto hanno pesato le tue origini italiane nel venire qui?
«Sono venuto dopo tanti in Inghilterra e vorrei avere gli stessi risultati, sono conscio di quel che volevo. Ricordo mio nonno che mi parlava dell’Italia e questa è una bella occasione per vederla».

Quanto ti manca la tua forma ottimale? Quanto conterà domenica la vittoria?
«Mi sento bene, sono a buon punto, mi sto preparando già da Auronzo. Domenica sarà una grande partita, sarà una finale è normale che ci stiamo preparando, ma il gruppo è positivo».

Cosa ti hanno dato i tuoi allenatori?
«Ogni allenatore mi ha dato qualcosa, Benitez è stato speciale per me perchè mi ha preso da giovane e mi ha insegnato molta tattica. Klopp era intenso, chiedeva e dava molto. Lavorare con Inzaghi serve perchè lui vuole la perfezione ed incoraggia i ragazzi per fare il meglio».

I tuoi compagni ti hanno salutato con un messaggio bellissimo…
«Io sono stato molto felice di arrivare qui, ma allo stesso tempo mi è dispiaciuto aver lasciato amici e compagni, il gruppo però mi ha fatto sentire a casa anche se ancora non ne ho una mia (ride, ndr)».

Come si batte la Juventus?
«La Juventus è un grande club, però dobbiamo provare a vincere lo stesso, essere positivi e crederci molto».

 

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